01.12.10
L'Aquila: 10 scatti
di Francesco Bonasera

Con colpevolissimo ritardo mando a Vincenzo questo breve commento ad alcune foto che ho scattato qualche mese fa a l'Aquila.
Proprio lunedì sera Roberto Saviano ricordava 'quella notte', la notte che ha spezzato una città, attraverso le storie dei ragazzi della Casa dello Studente. E per qualche minuto ho rivissuto quella stessa sensazione che mi entrò dentro in quel pomeriggio di luglio. Una città devastata, nell'anima ancor prima che nei palazzi. Il silenzio, profondo, pesante, che possedeva le vie del centro storico, si addentrava nei portoni socchiusi e risaliva verso finestre spalancate nel vuoto, soffocate quasi in un grido impotente.
Avrei dovuto scrivere queste cose 5 mesi fa. Ma credo che oggi, purtroppo, non sia cambiato molto. La percezione dell'abbandono mediatico e politico era e rimane forte, tutto fa temere che l'Aquila avrà grossissime difficoltà a tornare in piedi. La vera speranza si respira nell'impegno e nella dignità della gente che è rimasta lì per costruire il proprio futuro.
Consiglio a tutti coloro che non ci sono stati dopo 'quella notte' di andare a l'Aquila e camminare per quelle strade, vedere con i propri occhi, parlare con la gente, ascoltare le loro storie. Si capiscono molte cose e si può contribuire, nel proprio piccolo, a rafforzare e concretizzare le basi di un Paese in difficoltà, guidato soprattutto da tante promesse interessate.