16.12.07
8 dicembre 2007 - Concerto di Natale in Collegiata.

Sabato 8 dicembre, nel tardo pomeriggio, abbiamo assistito al “Concerto di Natale” che ci ha regalato la Schola Cantorum della Collegiata di Vignanello.
   
Il programma spaziava tra i motivi più noti e significativi della tradizione melodica natalizia italiana e straniera. Le tante coriste e i tre coraggiosi cantori (di questi ce ne vorrebbero un po’ di più), accompagnati dai tre musici Giuseppe alla tastiera, Roberto al piano, Emanuele alla chitarra, ci hanno deliziato, immergendoci in anticipo nell’atmosfera magica delle prossime festività.
Per più di un’ora e senza che ce ne accorgessimo, ci hanno, quasi per incanto, fatto lasciare fuori della porta della chiesa, tutte le preoccupazioni che giornalmente ci assillano e ci hanno trasportato con le loro melodie, in un altro pianeta fatto di amore e bontà e impregnato di valori che noi quaggiù spesso dimentichiamo. 
Queste mie sensazioni le ho viste dipinte sui volti di tutti i presenti, durante l’intero concerto fino alla sua conclusione, quando si tirano le somme.
Eravamo presenti in tanti, ma al prossimo concerto (auguriamoci presto), le voci corrono, saremo sicuramente di più.
   
Ad un certo momento, ma questa è una nota personale, per un attimo in verità un po’ lungo, senza volerlo, mi sono distratto e con la fantasia mi sono ritrovato in volo, lontano nel tempo, nel passato recente ed in quello più remoto.
Guardando voi coriste e, conoscendovi bene una per una, mi sono anche commosso abbastanza pensando che molte, troppe di voi, purtroppo alcune anche da molti anni, il prossimo Natale, la festa per antonomasia della famiglia, lo trascorreranno senza il babbo (fra babbo e papà, io sono “babbista”).
Volando lassù, dove sono venuto a trovarmi, ho visto i vostri babbi, tutti, uno ad uno, li conoscevo molto, molto bene: Adolfo, Casimiro, Checco, Fernando, Giacinto, Mario, Nello e Pierino. Erano sereni e felici. Vi guardavano con tenerezza come quando eravate bambine e si vedeva chiaramente che erano orgogliosi di avere seminato così bene, di vedervi tanto carine ed eleganti e sentirvi cantare così, come gli angeli.
   
In chiesa, fra gli applausi finali e i complimenti che tutti vi facevano, voi non li avete sentiti, ma io sì. Vi hanno gridato tutti insieme: “Brave! Grazie! E... Buon Natale”.
   

Lillo