I connutti alla prova del FAI
di Emilio Annesi

 

Le settimane che hanno preceduto le giornate del FAI del 29 e del 30 settembre, sono state molto intense per i membri dell’associazione I Connutti, ci siamo visti in media due volte a settimana per terminare i lavori nella cappella sotterranea della Chiesa Collegiata di Vignanello.
Solo chi era entrato in quei locali in precedenza, si può rendere conto del grosso lavoro che è stato fatto, come nostra abitudine ci incontravamo di notte, un po’ perché era l’unico momento in cui tutti eravamo liberi dai nostri impegni personali, ed un po’ perché in fondo noi esploratori di cunicoli nell’oscurità ritroviamo il nostro habitat naturale.
I lavori hanno avuto ovviamente dei piccoli incidenti di percorso, che tralasciamo volentieri, mi limito a ricordare qualche granello di polvere che è filtrata nella sovrastante Chiesa di Santa Maria, da una grata del vecchio impianto di riscaldamento e che ha rischiato di compromettere la cerimonia dell’insediamento del nuovo parroco, o anche le discussioni civili e democratiche con alcuni degli abitanti del vicolo che non erano del tutto concordi con i nostri lavori notturni.
In ogni caso, in un modo o nell’altro, per il 29 mattina era tutto pronto, ma la sfida più grande era quella che ancora dovevamo affrontare.
Infatti noi connuttari che come ho già accennato prediligiamo muoverci nell’oscurità lontani da tutto e da tutti, eravamo chiamati a muoverci in un terreno per noi quasi ostile, e cioè alla luce del giorno e perlopiù in mezzo alla gente.
La preoccupazione mista ad emozione avevano dominato i nostri sentimenti, nei giorni immediatamente precedenti, le domande che ci facevamo l’un l’altro erano più o meno queste, “ma cosa racconteremo a chi viene”, “ci sarà molta gente”, “in fondo non verrà nessuno”, devo dire che essendo la nostra prima esperienza di collaborazione con il FAI, pur conoscendo da anni l’opera meritoria di tale associazione, forse non ci rendevamo neanche conto di che seguito poteva contare e di quante persone potesse smuovere.
Siamo ovviamente anche coscienti del fatto che il motivo principale per cui tutte quelle persone sono venute a Vignanello sia stato ovviamente il castello, non a caso nelle pagine web del FAI stesso per illustrare l’iniziativa, faceva sfoggio una bellissima foto del giardino all’italiana, è anche vero però che non si può scindere una visita al castello, dal legame della famiglia Ruspoli-Marescotti con l’intero paese di Vignanello, e la Chiesa di Santa Maria fortemente voluta dal principe Francesco Maria Ruspoli e la cappella sotterranea dove è sepolto, ne sono sicuramente la testimonianza principale.
Quindi permettetemi il termine, “in sinergia” con quella al Castello, anche la nostra visita ha avuto un senso ed anche la nostra visita credo e spero sia stata altrettanto gradita ed apprezzata.
Ma c’è un altro punto che vorrei sottolineare, purtroppo ancora per motivi pratici e burocratici, non è possibile condurre il pubblico nei connutti, cosa che speriamo poter fare quanto prima, con le nostre visite ritenevamo importante creare interesse per i connutti e credo che in fondo ci siamo riusciti, molti visitatori ci hanno lasciato il loro indirizzo e-mail e noi ovviamente li terremo informati delle nostre esplorazioni e ovviamente comunicheremo loro come e quando i connutti stessi saranno visitabili.
A questo punto ovviamente dovrei dire se la prova FAI, sia stata superata o meno, ma non credo sarebbe giusto che ha dirlo sia un appartenente dell’associazione stessa, dovreste dirlo voi, le centinaia di visitatori che avete affollato la Chiesa Collegiata e la Cappella dei Sette Dolori fra sabato 29 e, soprattutto, domenica 30 settembre, visitatori provenienti in primo luogo da Roma e dal Lazio, ma anche da altre regioni italiane, visitatori spagnoli e tedeschi, le autorità locali, provinciali e perfino nazionali con la presenza inaspettata di un ministro.