Caro Marco, come potrai leggere, alla fine, oltre alle mie futili polemiche, qualcosa di positivo sulla festa è stato pubblicato su queste pagine. Per correttezza devo dichiarare che non sono stato io a scriverlo (e nemmeno a richiederlo), ma evidentemente qualcuno, lassù, ha provveduto... e così oggi pomeriggio mi arriva Lillo che mi chiede di pubblicare nientepopodimenochè una lode
alla Classe della Gloria!... 
Il resto te lo leggi da te. Comunque... complimenti anche da parte mia.

Vincenzo


09.08.07
Onore al merito ed un plauso ai Sammiaciari


E pure questa è fatta! Si è detto in tanti, ma credo che più di ogni altro, questa esclamazione se la siano ripetuta l’un l’altro i componenti della Classe del ’67, deputati per quest’anno ai festeggiamenti ormai conclusisi in onore dei nostri santi patroni. Quindi: punto e a capo!
Sono già pronti a cimentarsi nell’annuale prossima impresa i sessantottini.
Ma prima di archiviare l’operato della classe uscente, penso sia doveroso, senza scendere nei dettagli di tutte le iniziative messe in campo e portate a termine, esprimere un giudizio su quanto nelle giornate appena trascorse, abbiamo avuto modo di vedere, godere, esaminare, criticare ed applaudire.
Il mio giudizio e quello di alcuni con i quali ho avuto modo di parlare è molto positivo.
Tutto bene: dall’apertura alla conclusione, con due momenti su tutti, vista la partecipazione attenta ed intensa della stragrande maggioranza della popolazione e non solo: la processione del sabato sera con il corpo di Santa Giacinta e la consegna simbolica della Gloria restaurata ai vignanellesi.
Sia l’una che l’altra ci volevano, per sentirsi più legati alle nostre radici e per farci sentire orgogliosi, nel nostro piccolo, di ciò che è il nostro patrimonio, inteso in tutti i sensi. Sono state due iniziative degne delle più ampie lodi.
Ha avuto una geniale intuizione padre Martino, dopo la magnifica vista della Gloria restaurata, nel dire dal pulpito: “La Classe 1967, sarà ricordata dai vignanellesi non tanto per il loro anno di nascita, ma (sarebbe bene che fosse proprio così) come la Classe della Gloria”. Non ricordo se queste siano le esatte parole da lui pronunciate, ma il messaggio era chiaramente questo.
Magnifico titolo che meriterebbe di essere assegnato, con il necessario complemento di specificazione, alle future classi che si distingueranno per qualche iniziativa particolarmente lodevole. Perchè poi non adottarlo anche in senso retroattivo per le classi che (ce ne sono state) hanno lasciato un segno tangibile e visibile del loro operato? Per il futuro, ad esempio, ci potrebbe essere la Classe dell’Organo (come sommessamente auspicato, fra le righe, da don Luigi), la Classe del Coro, non quello degli alpini, o del Mazzolin di fiori, ma quello in legno che sta ai piedi della Gloria, e così via... 
Di soggetti da prendere in considerazione che ne sarebbero... e non solo in chiesa. 
Dunque, tutto bene. Però...! Ho detto però, sì, c’è un piccolo però, un piccolo neo. La condivisione in tutto e per tutto puzza di bruciato. Il piccolo neo riguarda la Valle. Non mi sono piaciute, e posso assicurare che non sono il solo, le scritte pubblicitarie che hanno coperto quasi per intero, temporaneamente per fortuna, le facciate degli edifici prospicienti la Valle.
D’accordo, gli sponsor contribuiscono con i loro finanziamenti alle spese per i festeggiamenti e chiedono per contropartita che le loro pubblicità siano bene in vista. Sì ma c’è modo e modo per fare le cose. Non si potrebbe trovare un’altra soluzione? Io, che la penso in maniera diversa sono certamente il meno qualificato a suggerirla. Ai posteri l’ardua sentenza.
Concludiamo. Complimenti al presidente della Classe della Gloria, Marco Anselmi, ed a tutta la sua squadra, nella quale ognuno ha dato il massimo del contributo in base alle sue competenze e capacità.
Un ringraziamento particolare, che di solito non viene mai formulato, ai famigliari dei componenti della Classe: mogli, mariti, figli, padri e madri, che per un anno sono stati spesso privati della disponibilità dei loro cari, del loro affetto, della loro presenza in famiglia, a causa degli impegni e delle incombenze derivanti dall’incarico. Da oggi in avanti i componenti della Classe della Gloria saranno di nuovo a completa disposizione, più motivati di prima poiché, seppure ancora per qualche giorno saranno un po’ stressati, si sentiranno estremamente gratificati dall’ottima riuscita della loro unica, nuova, impegnativa e positiva esperienza.


Lillo