28.12.07
Tranquillo rito propiziatorio
di Maxfor


Nelle campagne di Canepina si è presentata questa scena agli occhi di un passante che ne è rimasto sconvolto. Non dovremmo aver paura se il nostro scudo fosse costituito da una fede autentica, ma l'incertezza che il relativismo ha seminato in questo periodo storico, alimenta paure abissali. Ci sentiamo tutti in qualche modo minacciati e mettiamo spesso in atto insignificanti riti propiziatori per la fine d'anno.

Cercherò di sedare l'ansia e di dare una spiegazione al nostro lettore impaurito, infondendogli una visione ottimistica. Mi rifaccio a mie conoscenze di testi di mitologia che riguardano i cosiddetti riti magici. 

Senza ombra di dubbio questa piccola tavola fu apparecchiata la notte del solstizio d'inverno, il 21 dicembre. Vedendo la foto non ho avuto esitazione alcuna, sia per i colori che per la frutta, ho pensato subito che si trattasse di un rito d' amore. Gli indizi sono diversi e convergenti: hanno imbandito il piatto con della frutta per lo più dolce (dolcezza), disposto su una tovaglia rossa (passione), piegata a semicerchio, poiché manca l'altra metà, la persona che si ama non corrisposti, mantenuta ferma da altra frutta, i quattro punti cardinali, e una candela (illuminazione) su un foglio scritto in spagnolo per rendere alla divinità più facile la lettura della richiesta.

La rotondità della frutta fa pensare sicuramente che l'officiante sia una donna di origini africane, potrebbe essere brasiliana o cubana, che chiede di essere esaudita da un Orixas, divinità golosa di cose dolci. Normalmente per chiedere qualcosa a questi santi, si fa sempre un dono, a secondo delle esigenze che hanno, tipo frutta, alcol, carne, sangue etc.etc. 

Noi ci limitiamo per lo più ad accendere una candela e dire una preghiera. La matrice magica della religione continua ad imperversare anche qui, quando alla pregiera di ringraziamento e adorazione si affianca quella di richiesta, chiedendo a Dio, come ad un orologiaio, di fermare quegli eventi che, per un processo di causa-effetto, proprio noi abbiamo innescati. La richiesta non deve andare oltre il pane quotidiano, la razione che ci basta per oggi, e che in una società consumistica ed edonista si estende ben oltre, spingendosi nell'abisso della noia che costeggia l'infelicità oramai programmata.
  

02.01.08
Sul tranquillo rito propiziatorio...
de il Babbaleo

Caro Puzzoloso, 
mi ha incuriosito la foto del "Tranquillo rito propiziatorio" dove riconosco, ai quattro angoli, delle fragole, delle ciliegie e, forse perchè suggestionato dall'averli visti recentemente, dei litchi o ciliegie della Cina: mentre i litchi sono nella loro stagione, fragole e ciliegie sono decisamente fuori stagione. Al centro riconosco sicuramente una mela, oramai un frutto destagionalizzato, mentre non riconosco le altre frutta. Qualche riflessione sui fuori stagione?

Caro Babbaleo,
indubbiamente anch'io sono rimasto piuttosto perplesso davanti alla frutta fuori stagione, ma è anche vero che oggi, volendo, in un supermercato fornito si può trovare qualsiasi genere di frutta, o magari c'è chi ha l'abitudine di congelare un po' di tutto... a maggior ragione se si ha in programma di fare un qualche rito propiziatorio... nel senso, voglio dire, se proprio uno vuole ci si organizza per tempo, come per le caldarroste a ferragosto.

Vincenzo