17.11.10
Un ricordo di don Luigi
di Emilio Annesi

In una castagna c'è tutta la potenzialità dell’albero,
ma se non muore a se stessa non potrà mai diventare un grosso castagno.

Tutti noi della comunità parrocchiale di Vignanello abbiamo sentito decine e decine di volte questa frase dalla bocca di Don Luigi, che concludeva questo suo discorso parlando della generosità degli alberi di castagno, che gratuitamente ci donano il loro frutto, la loro ombra durante la stagione estiva ed anche la legna per scaldarci durante la stagione invernale.

La castagna che muore ai propri egoismi, riesce una volta divenuta albero a donarsi totalmente a chi gli sta intorno.

Don Luigi per la nostra comunità ha saputo fare tutto questo, riuscendo spesso prima degli altri a capire le nostre esigenze, quelle dei bambini e dei ragazzi, con le colonie del primo dopo guerra a Montesforza o i campeggi a Camaldoli e Villetta Barrea negli anni 60 e 70, ha capito prima di molti altri le potenzialità pastorali dei periodi di vacanza ed ha creato le realtà di Tarquinia e del Cimino, ha creduto da sempre nell’ importanza dei mezzi di comunicazione sociale, facendosi promotore della Tv diocesana e della sua Radio Domani, provenendo da una famiglia contadina ha fatto suoi i problemi dei contadini del paese, organizzando incontri, promuovendo la cooperazione e facendo pressioni sui politici, che tanto hanno influito sulla riforma agraria della nostra nazione.

Ha visto intorno a sè sempre più anziani soli ed ha messo in piedi il pensionato della Valle, e come non ricordare tra le tante altre cose che ha fatto o proposto, la libreria cattolica, la cooperativa di consumo e quella di lavoro per i giovani.

Non sempre le sue opere hanno avuto il giusto seguito, spesso perché dava troppa fiducia anche a chi non se la sarebbe meritata, ma anche perché caro Don Luigi, con te non era semplicissimo convivere, tutti noi infatti, abbiamo avuto con te scontri e contrasti, ma tutti indistintamente oggi ci sentiamo in dovere di ringraziarti ed anche di chiederti scusa per tutte le tante, forse troppe volte, che non siamo riusciti a capirti, d'altro canto era una lotta impari perché tu, nel tuo modo di vedere le cose, eri sicuramente troppo avanti rispetto a tutti noi.


foto gentilmente messa a disposizione da Umberto Stefani