Una domanda ai sammiaciari del '67

Io lo so che rischio di risultare noioso o monotono, ma che ci posso fare? Sono fatto così, poi chi mi conosce sa che sono un tipo abbastanza tranquillo, però su certe questioni mi impunto e non posso proprio fare a meno di porre, almeno, una domanda.
Quindi, non me ne vogliano a male i sammiaciari del '67, con i quali fra l'altro ho un ottimo rapporto ed ho anche collaborato alla realizzazione dell'opuscolo, ma io una domanda la devo porre. Come ho appena detto, mi ha fatto piacere rendermi disponibile scrivendo due righe per il tradizionale opuscolo che ormai da qualche anno ogni "classe" allestisce allo scopo di presentare il programma dei festeggiamenti e... raggranellare un po' di soldi con gli sponsor, fondamentali per la buona realizzazione di ogni celebrazione. Mi è capitato fra le mani proprio in questi giorni e non ho potuto fare a meno di rimanere colpito per un piccolo (ma non proprio insignificante) particolare, in copertina.
Leggo: Comitato Festeggiamenti Santa Giacinta e San Biagio. Mmmmhh... C'è qualcosa che non va! Voglio dire, perchè dopo secoli e secoli di onorato patronato, il povero San Biagio mi è finito al secondo posto? Spero non si tratti di un provvedimento per le pari opportunità? Mi sta bene che quest'anno ricorre il bicentenario della canonizzazione di Santa Giacinta, ma non mi sembra un motivo valido per stravolgere la denominazione del comitato festeggiamenti per i santi patroni. Le feste patronali sono una delle tante espressioni delle "tradizioni" di un luogo e della gente che lo abita, fanno parte di quel bagaglio di folklore, rituali, passioni e sentimenti che la gente si porta appresso nel tempo, di generazione in generazione. Se si stravolgono, che tradizioni sono?
Intendiamoci: io non ho nulla contro Santa Giacinta. E' nata a Vignanello, va bene, è molto venerata, sono d'accordo, ma il santo patrono storico del paese, scelto dagli abitanti del luogo, per motivi che si perdono nella notte dei tempi,  è San Biagio. Santa Giacinta si è aggiunta, successivamente e legittimamente, in virtù della sua nascita in questo stesso luogo, ed è stata collocata come compatrona, che non è un ruolo di inferiorità rispetto a San Biagio, ma di parità. Entrambi sono "compatroni" di Vignanello. Qui non si tratta di fare il "TotoSanto" e stabilire chi dei due è più importante, più bello, più brutto, primo o secondo... Si tratta di conservare una tradizione, che se ancora oggi fa chiamare i facenti parte del comitato con i termine sammiaciari, un motivo ci sarà! Questa inversione di nomi mi sa un po' di forzatura, altrimenti già da qualche tempo si sarebbe parlato di santagiacintari... :-)
Tutto qui. Vi chiedo: come mai questa scelta?

A presto, Vincenzo