20.02.09
Viva Darwin e viva l'evoluzione!
di Vincenzo Pacelli

Seppure con qualche giorno di ritardo non posso non ricordare che il 12 febbraio scorso è stato il duecentenario della nascita di Charles Darwin, un uomo che 150 anni fa pubblicò un libro in cui affermava che gli tutti gli esseri viventi evolvono, si trasformano, si adattano, nuove specie nascono ed altre si estinguono negli infiniti rami di un gigantesco albero genealogico che affonda le sue radici nel mare primordiale e allarga le sue fronde in una varietà infinita di forme, dimensioni e colori.

Quando Darwin ebbe questa singolare intuizione non era ancora stato scoperto il DNA, non si sapeva niente di come i genitori trasmettono i loro geni ai figli. Darwin non aveva i mezzi per dimostrare la sua teoria. Poi sono passati 150 anni, la scienza ha fatto grandi progressi, abbiamo scoperto che in ogni cellula c’è un nucleo e nel nucleo i cromosomi e nei cromosomi i geni e nei geni tutte le informazioni necessarie alla nascita di un nuovo essere. Abbiamo scoperto gli scheletri di esseri che ci hanno preceduto ed oggi non ci sono più, perchè si sono estinti o perchè col passare del tempo si sono adattati ai nuovi ambienti, sono stati selezionati dalla natura, attraverso tanti piccoli cambiamenti, mutazioni, fino ad avere il loro aspetto radicalmente trasformato da quello dei loro antenati. Si sono evoluti: i pesci in anfibi, gli anfibi in rettili e poi in uccelli e mammiferi.

E questa evoluzione continua ancora oggi, lentissima, così lenta che per noi uomini, che siamo su questo pianeta da così poco tempo (ed ognuno di noi, appena per un istante) è impercettibile.

Dicevo, tutti gli esseri viventi evolvono: dai microscopici esserini unicellulari fino all’immensa balenottera azzurra, dalle piante agli animali, ovviamente specie umana compresa. Sottolineo specie umana (Homo Sapiens Sapiens) naturalmente, anche se non ce ne dovrebbe essere bisogno, ma mi sento di ribadirlo perché a quanto si sente dire in giro c’è ancora chi sostiene che la nostra specie abbia avuto il privilegio di una creazione a parte, privilegiata, da non confondersi con gli altri animali, con gli altri mammiferi, e men che meno con quei primati che in qualità di antenati comuni ci imparentano con le attuali scimmie antropomorfe, tipo scimpanzé, orango o gorilla.

Io non so quanti di voi conoscano o abbiano la possibilità di ascoltare Radio Maria. Beh, io ho questa grande fortuna, visto che mia nonna la tiene a tutto volume in cucina ed io in camera mia la sento be-ni-ssi-mo! Gran parte del palinsesto è curato e condotto da padre Livio Fanzaga, direttore della radio stessa. Quest’uomo, che è nostro contemporaneo (e non è nato 200 anni fa) afferma bellamente quanto segue, trascrivo fedelmente dal suo verbo radiofonico:

“Molti mi chiedono – Ma ci son stati veramente Adamo ed Eva? O è un racconto simbolico? – Ma guardate che la prima coppia è esistita veramente. Cioè guardate che, la storiella che l’uomo è venuto pian piano dalla scimmia è una storiella a cui crede soltanto Repubblica e il Corriere, e basta. Perché, fanno ridere i polli, perché tutte le ricerche scientifiche più aggiornate, più preparate, più serie, ci dicono che l’uomo è apparso sulla Terra già uomo. Sto scrivendo un libro a questo riguardo, che sarà il libro di catechismo del prossimo anno, e quindi vi dimostrerò con testi scientifici di scienziati di tutto il mondo, ma menti grandissime, che ti dicono che non c’è nessun segno, nessuna dimostrazione, nessuna possibilità che pian piano la scimmia abbia imparato prima il bergamasco, poi l’italiano... (ridendo saccentemente) e poi l’inglese... Cioè non c’è stata nessuna evoluzione dalla scimmia all’uomo, cioè l’uomo è apparso improvvisamente sulla Terra, cioè improvvisamente c’è stato un essere nel pieno possesso delle sue facoltà mentali, cioè autocosciente, intelligente, libero, ora che andasse dal barbiere non lo so, che avesse dei peli o non i peli non lo so, credo, io penso, ritengo che invece, aveva già il cervello, io credo che avesse ragione Masaccio quando ha dipinto la Cappella Brancacci , due meravigliosi corpi, due meravigliosi esseri umani che sono Adamo ed Eva, oppure che abbia ragione Michelangelo quando nella Cappella Sistina ha descritto la prima coppia come bellissima...”

Mi interrogo preoccupato, ma davvero quest’uomo sta scrivendo un libro per il catechismo? Ora, siamo seri, mamme e babbi di tutta Italia, siete ancora convinti di mandare al catechismo i vostri bambini? Io avrei forti dubbi, fortissimi dubbi.

 

Papa Woytila nel 1996 definì ildarwinismo una “teoria corroborata da prove convergenti e provenienti da discipline diverse”, non in contrasto con un “salto ontologico” riguardante la natura umana. Papa Ratzinger nella Conferenza di Ratisbona (2006) ha sottolineato la distinzione tra una “ragione ristretta” di competenza della scienza e una “ragione estesa” che appartiene alla fede e comprende in sé la prima. Alla luce della ragione estesa, il darwinismo diviene irrazionale, o comunque di una razionalità “inferiore”.

Sarebbe a dire?
Il darwinismo diventa irrazionale?
Di una razionalità inferiore?
Alla luce di cosa? Di una ragione estesa?

Vi prego, c’è qualcuno in ascolto che mi può essere di aiuto?
Lo dico seriamente.

Vincenzo

ovvero, per sua ferma convinzione, un essere vivente come tanti altri,
appartenente alla specie: Homo Sapiens Sapiens
del genere:
Homo
(lo stesso al quale appartenne l’uomo di Neanderthal, purtroppo estinto)

della famiglia degli ominidi
(che comprende anche gorilla, orango e scimpanzè,
che non mi dispiace di avere per cugini)

dell’ordine dei primati
(come pure le altre scimmie ed i lemuri, cugini un po’ più lontani)

della classe dei mammiferi
(vale a dire tutti quegli animali dotati di mammelle, o forse noi non le abbiamo?
A me pare di sì e anche di ciò non mi dispiaccio, anzi)

del philum dei cordati
(che comprende tutte le bestiole con una colonna vertebrale.
Avete fatto caso che anche altri animali hanno tutte quelle vertebre
in fila sulla schiena, proprio come noi! Buffo no?)

del regno animale.

 E qui non mi sento di aggiungere altro,
certo a qualcuno forse dispiacerà di avere lo stesso sangue di un ragno,
di spartire un po' di DNA con un verme o con un pipistrello,
ma sempre animali sono ed un antenato comune,
seppur lontanissimo, vecchio di 5 miliardi di anni, lo abbiamo anche con loro. Perchè voler prendere le distanze da altri esseri viventi?
Perchè rinnegare una comune origine?
E chi siamo noi per dirlo?
E tu, chi sei?...
  
Ricordo a tal proposito una frase che ripeteva spesso il mio maestro delle elementari, grandissimo maestro Mario Ferri (che tra le altre cose, per dare un'idea, ricordo che aveva appeso sulla parete della classe, dietro alla cattedra, un foglio gigantesco con sopra uno stupendo Australopithecus Afarensis (Lucy) da lui magistralmente disegnato), dicevo, quando a volte avevo pretese strane, il maestro mi ribatteva con la sua burbera simpatia:
"E tu, chi sei?...
Il figlio dell'oca bianca?"