09.02.08
Anche la tolleranza ha un confine, che è saggio non oltrepassare

Nell’era della globalizzazione, quella che ci accompagna sciaguratamente dall’inizio del Terzo Millennio, tutto è stato estremamente mercificato, prezzolato, anche in maniera falsificata: dal costo del lavoro al costo della vita; dal costo dei carburanti al costo dell’energia; dalla tassa di proprietà sulle auto alla tassa sull’acqua; dall’ICI sugli immobili all’ Irpef sui redditi di persona fisica; dalla tassa Regionale alla tassa Comunale; e via enumerando.
Costi e balzelli, più o meno giusti, che molto spesso fanno infuriare i cittadini, poiché in qualche caso sono pagati, direttamente e indirettamente, almeno due volte in modo spropositato e irrazionale, quando addirittura non dovuti. Ma tant’è, chi si preoccupa di queste incongruenze? 

Una delle tasse più indigeste – difficili da smaltire pure con la Citrosodina o la Coca Cola – è quella sui rifiuti o, più propriamente detta Tarsu. 
Ma perché questo balzello è cosi difficile, da digerire?
Semplicemente perché è una tassa fuori dalla logica: non direttamente proporzionale al contribuente, colui che produce rifiuti, ma alla grandezza dell’immobile. Per semplificare: se un cittadino single vive in un appartamento di 120mq, paga il doppio di un nucleo di cinque persone che vive in 60mq. Unicamente paradossale! 
Del resto, sull’acqua si paga in funzione al consumo; l’ICI in funzione della grandezza e categoria dell’immobile; il bollo auto in funzione della cilindrata; l’Irpef in funzione del reddito di persona fisica prodotto; le accise sui carburanti in funzione a quanti se ne usano. 
Addirittura c’è una tassa, e pure salata ma non per via del troppo cloruro di sodio, che si paga anche senza l’infrastruttura: quella di depurazione acque. Ma questo è un altro capitolo

Per quanto riguarda la selezione dei rifiuti, interessante tematica civica sollevata da Emilio e altri, ho avuto il piacere di constatare, che molti vignanellesi hanno acquisito la cultura della separazione rifiuti in tre o quattro contenitori distinti, ma come sempre succede alle persone di buona volontà, gli impegnativi propositi degli amministrati spesso non sono ripagati dalle capacità e volontà degli amministratori.

Un saluto “caloroso”
Il Demoniaccio

Ps: in allegato la foto (non da professionista) della raccolta differenziata – carta, plastica, alluminio, alimentare - del mio avversario storico l’Angiolaccio, che non dovrei menzionare per ovvii motivi di parte, ma lo faccio perché la ritengo “una cattiva azione” verso il malcostume.