02.02.11
Che il cammino non vi sia grave.

 

Questo è il modo di Tommaso per fare gli auguri
di Buon Anno a tutti i Puzzolosi

         Questo documento risale all’incirca al ‘600 ed è di autore anonimo. Sono state mantenute la forma e l’ortografia di come è pervenuto in modo da non alterare lo stile originale, ma anche eventuali indicazioni sottili, probabilmente rosacruciane, aleggianti in esso.

            Vi invito a cogliere in chiave analogica consigli e insegnamenti sicuramente utili a chi come me e Voi si trova a percorrere “il cammin di nostra vita”, ma non cessa mai di intraprendere nuove vie verso la verità e la luce.    

 

 

IMPERFECTE  ET  INCOMPLETE  NOTAZIONI

SU  UNA  DELLE  ARTI  DEL  VIAGGIARE

 

         Havvi due modi di condurre lo viaggio de la propria vita: lo primo è portare seco più roba che si possa ed accumularne ancora lungo lo cammino, ed allora si è assillati sempre da lo timore che altri lo tolga.

         Lo secundo è l’imparare a se stessi l’inutilità de la roba e viaggiare leggieri come li pellegrini.

         Ne lo primo modo, sarai pesante, sia che tu stimi l’oro o le armi, o li libri, e ti arresterai lungo la via.

         Dovendo partire per terre isconosciute, che averai sentito descrivere solamente da racconti simili a li sogni, è cosa buona partire leggieri.

 

         1 – DE  LO  TEMPO  DE  LA  PARTENZA

         Per lo viaggio de le nostra vita noi partiamo al momento segnato.

         E’ cosa saggia scegliere lo periodo giusto per li propri viaggi, curando che tutto ci sia favorevole.

         Così ti consiglio la dipartitura ne lo periodo della primavera, quando lo gelo non più immobilizza le acque e la vita vegetale ha ripreso da lo sonno.

         E’ bene, sempre, seguire l’insegnamento de li maggiori nostri, e, soprattutto, de la madre nostra terra e de lo padre sole.

         Vi è chi parte giovine e chi anziano, e ciò è poco importante, ma è peccato grave il non partire quando è giunto lo tempo designato, e questo lo riconoscerai per lo solo fatto che ti sarai posto la domanda se viaggiare o meno.

 

        2 – DE  LI  PERICOLI

         Nel nostro modo di viaggiare, che è equilibrato et sereno et secondo la via naturale, li pericoli sono minori, ma pur sempre vi sono, giacchè ogni cosa ignota può essere dannosa proprio in quanto ignota.

         Doverai ben conoscere l’uso de le armi, tanto da potere rinunciarvi, poiché chi porta l’armi o vole aggredire o teme di essere aggredito, e tu non dovrai fare né l’uno, né temere l’altro, ma solamente procedere con amore come usbergo.

         Poiché l’amore, come uno specchio che riflette la luce, respinge le frecce del male, ed attira invece quanto di bono vi è negli uomini e ne la natura.

         Così se amerai una pianta quella crescerà più in fretta e farà frutti più dolci.

         Altri pericoli li troverai in te, e saranno nell’ordine e stanchezza e paura e potenza e lucidità e vecchiezza.

         Forgia co le tue mani l’arma che ti occorrerà, e che sarà una spada di puro volere.

 

         3 – DE  LA  VESTIMENTA

         Per solito conosciamo lo prossimo nostro per come esso a noi esteriormente si presenta.

         Havvi pochi uomini invero capaci di emettere un giudizio che non da le vesti prenda condizione.  Esse rispecchiano come la maschera ne la festa, la parte nostra.

         Li vestimenta adunque hanno la funzione sia di proteggerci da li elementi, come lo caldo e lo freddo e lo sole e l’acqua, sia di mostrare alli altri quali siamo, o quali vogliamo ci credano.

         Così lo guerriero avrà paramenti terrificanti

                   Perché vole provocare terrore.

         Così lo nobile avrà paramenti splendenti

                   Poiché volo provocare soggezione.

         Così lo mendicante avrà paramenti miserevoli

                   Poiché vole provocare commiserazione.

         Invero però lo terrore che è dato, chiama anche l’attacco.

         Invero però la soggezione che è data, chiama anche la rivolta.

         Invero però la commiserazione che è chiesta, chiama anco la prepotenza, perché, ricorda, ogni cosa chiama la sua opposta, tranne l’amore.

         Procura, adunque che lo tuo aspetto non susciti né scarso interesse, non essendo né troppo miserevole, né troppo ricco, né troppo in alto, né troppo in basso, agli occhi de lo mundo.

         Ma sappi pure che in talune occasioni necessita sapere sembrare o terribile o miserevole, od in qualsivoglia modo.

         Ricorda ancora che ogni aspetto straniero è strano a li occhi de li omini e comporta attenzione, e quindi sentimenti quali amore et odio, esaltazione et abbattimento, che sono come catene, che sono come catene, e chi è incatenato non viaggia.

         Procura di apparire quindi, sempre come li omini de le terre che visiterai.

         Le vestimenta che ci sono state date per un viaggio sono anco li nostri corpi, e questi non li possiamo facilmente mutare o dismettere, ma dobbiamo curare che siano sufficienti a tutte le nostre esigenze, perché noi non si abbia a soffrire.

         Co le vestimenta ti procurerai anco un bastone al quale poggiarti lungo lo cammino, perché siamo umani, e l’incespicare fa parte della natura nostra.

         Fintanto adunque che avremo peso potremo cadere, et è bene essere collegati a qualcuno che ci possa sorreggere.

 

         4 – DE  LA  NUTRIZIONE

                   1  Doverai sapere usare di tutto ne la giusta quantità

                   2  Doverai sapere usare di tutto nel giusto tempo

                   3  Doverai sapere usare di tutto ne la giusta maniera

                   4 Doverai sapere usare di tutto

 

                   1  Doverai sapere usare di tutto ne la giusta quantità:

         ogni paese ha le sue usanze e credenze circa le cose del desinare, e vedrai che quello che ischifa gli uni è ghiotto a gli altri. Ricorda che li omini sono schiavi de le abitudini anco per li cibi.

         Mangia dunque di tutto ma con moderazione, poiché già ti dissi, che occorre essere leggieri.

         Vi è invero chi sa trasformare subito lo pesante in leggiero, e colui pote anche mangiare molto, ma questo non gli necessita, perché saprà anco trasformare il leggiero in pesante.

         Ricorda che li cibi sono qualcosa di fora di noi, che noi mettiamo dentro e trasformiamo in noi.  Quindi, come è cosa facile educare un fanciullo è difficile educare un uomo, così li cibi leggieri oppongono una minore resistenza, essendo una natura debole e trasformarsi nella nostra.  Li cibi invece che furono animali mantengono una loro resistenza, e pur recando più forze, necessitano di molto nostro lavoro, perché dimentichino chi erano.

         E come lo nostro corpore abbisogna a volte di sonno e a volte di moto, così in certi periodi ci abbisogna un cibo leggiero e che non ci disturbi, et in altri un cibo più ricco.

                   2  Doverai sapere usare di tutto nel giusto tempo:

         tra li frutti, li minerali, le carni, preferisci li primi.

         Ogni frutto de la terra ha un sio momento in cui si offre, poiché desidera divenire parte de l’omo. E in quel momento la sua possanza è decuplicata.

         Così vi è la stagione de li frutti.

         Così vi è la stagione de le erbe.

         Così vi è la stagione de le radici.

         Oltre a li tempi, ricorda, li luoghi che generarono le cose, le generarono secondo gli umori, e lo calore, e le necessità proprie, perciò la istessa cosa può essere benefica in un luogo e nociva altrove.

                   3  Doverai sapere usare tutto ne la giusta maniera:

         a somiglianza de le cose elevate sono le più semplici.

         Li cibi istessi hanno un leggiero et un pesante, pur essendo la medesima una cosa. Perché il loro equilibrio si unisca al tuo rafforzandoti, cura di non arrecare pregiudizio ad alcuna loro parte.

         Evita così l’uso de lo ferro e de li metalli in genere, in ispecie per lo pane che spezzerai co le mani, e, sebbene non havvi necessità de le stesse precauzioni che adopererai per li medicinali, se tu puoi, adoperale.

         Quando tu mangerai, penserai al cibo, et al suo odore, et al suo sapore, et a come, entrando in te, te diviene, e  tutto ciò come un padrone che comanda li servi, e non come un servo de li sensi.

         Quando tu mangerai, comanderai lo cibo di divenire forza, o grasso, o sonno, o nuova carne ove la tua sia malata o ferita.

                   4  Doverai sapere usare di tutto:

         la Natura lavora secondo i suoi fini, et il fine della Natura, ora, è l’omo.

         Quindi essa sarà la tua nutrice mediante le sue erbe, li suoi frutti, li suoi animali.

         Ma ti lascerà morire di fame se tu in essa non confiderai, poiché  anco co li suoi odori essa ti porta nutrimento, come la madre nutre il suo feto nel ventre.  Ma occorre che tu torni infantile.

 

         5 – DE  LE  LINGUE

         Primieramente li omini parlavano con una sola lingua: così come da l’Uno è nata la moltitudine, da la prima lingua  generarono le altre.

         Ma come ogni pianta racchiude il seme che l’ha generata, così ogni omo che al seme sappia scendere, da questo saprà cognoscere ogni linguaggio.

         Lingua, fratello mio, è l’intendersi et il comunicare tra li omini, e questa cosa si pote facere in isvariate maniere: occorre solamente cognoscere li omini pel tramite di se medesimi.

         Così come non solamente co li rumori si comunica, non solamente co le orecchie si intende: se tu vuoi intendere un cane, devi essere quell’animale istesso, se tu vuoi intendere un omo, devi essere quello omo.

         Questo è lo secreto del linguaggio: essere l’altro.

 

         6 – DE  LI  MALI

         Lo corpore nostro ha da essere quanto più equilibrato et perfecto come lo movimento de li astri, imperocché l’deale de lo equilibrio è lo donare quanto si riceva, né più, ne meno.

         Como la terra, l’omo rigenera anco le sue piccolissime parti, e solamente da un difecto in questo vengono vecchiaia e malattia.

         Quindi più la tua equilibratura sarà perfecta, più lo sarà la salute tua.

         Per equilibratura intendi l’equilibrio non del solo corpore, ma dell’intero essere tuo, che è sempre uno, anco se per comodo dell’intelligenza, molti, artificiosamente, lo dividano in due parti, (corpo et anima) od in più.

         Così in ispecie, le malattie sono generate da errori de l’animo nostro, che si equilibrano causando mutamenti ne lo corpore.

         Poiché il pesante e il leggiero sono istretti ne l’uno, per guarire puoi agire sul primo, o sul secondo, o su entrambi.

         Per agire sul corpo adopererai quei rimedi che la Natura ti offre dandoti indicazioni dal loro aspetto.

         Per agire sul leggiero occorre tu rimuova la causa de la affezione, quest’ultima sarà stata generata da qualcosa che hai fatto quando o come non dovevi, o da qualcosa che non hai fatto.

         Ricorda che, per quanto è maggiore lo tuo grado di conoscenza e di vicinanza a Dio, altrettanto necessita che tu più esattamente ti conduca.

         Poiché il nostro Dio è come un padre, che nel mentre perdona sempre li fanciulli, è assai severo co li figli cresciuti.

         Osserva adunque con sospetto qualsiasi affezione de lo tuo corpore, quale avviso di un tuo errore, et affronta allora senza rinviare ad uno stato di migliore salute (anco se in quel momento sarai debole) lo errore che avevi commesso, poiché la guarigione non sarà concessa fino alla rimozione de la causa vera, ed insino ad allora la malattia potrà solo nascondersi per ripresentarsi in altra veste.

         E’ concesso in taluni casi, che taluno compia lo lavoro di un altro et in tal senso potrai giovare, co lo tuo sacrificio, a la salute de li fratelli.

 

         7 – DE  LA  VIA

         Descrivere lo paese ove uno vole recarsi è impossibile, se già non lo si conosce, ma è possibile il ragionare de le via che conducono a questo e che sono diverse e che passano da diverse regioni, alcune più rapide, altre meno, sebbene il dire questo abbia poco senso, giacchè  Cronos  istesso è una Via.

         La via che scegliamo noi considera solo li mezzi di cammino de li omini, che sono il procedere ponendo un passo appresso all’altro su la terra.

         Sarà una via ottima perché l’avremo scelta.

         Essa ci consentirà di mantenere sempre il contatto co la terra senza l’essere strascinati  da l’aria o da l’acqua, come a taluni viaggiatori avviene.

         Prima di accingerti al viaggio doverai assicurarti che li tui sensi siano tutti perfecti, sia li pesanti che li leggieri, per riconoscere le indicazioni poste lungo lo cammino.

 

Salute a tutti ed Auguri per un felice 2011                                Tommaso  Marini

Vignanello, li 31 Gennaio 2011