27.02.11
...un po' di Svetonio
da il Babbaleo

Caro Puzzoloso,
ti invio un po' di Svetonio, per la gioia dei non pochi, penso, puzzolosi che sono o sono stati liceali. L'avevo messo sul Forum che purtroppo oramai è in stato comatoso. Dico purtroppo perchè testimonia quanto Vignanello sia Italia nella generale anestesia che ci porta a ritenere veramente importanti i pellegrinaggi da Padre Pio piuttosto che quello che ci succede veramente intorno.

Tiberio

Suetonius, De Vita Caesarum, Tiberius

43 Secessu vero Caprensi etiam sellaria excogitavit, sedem arcanarum libidinum, in quam undique conquisiti puellarum et exoletorum greges monstrosique concubitus repertores, quos spintrias appellabat, triplici serie conexi, in vicem incestarent coram ipso, ut aspectu deficientis libidines excitaret. Cubicula plurifariam disposita tabellis ac sigillis lascivissimarum picturarum et figurarum adornavit librisque Elephantidis instruxit, ne cui in opera edenda exemplar imperatae schemae deesset. In silvis quoque ac nemoribus passim Venerios locos commentus est prostantisque per antra et cavas rupes ex utriusque sexus pube Paniscorum et Nympharum habitu, quae palam iam et vulgo nomine insulae abutentes “Caprineum” dictitabant.

44 Maiore adhuc ac turpiore infamia flagravit, vix ut referri audirive, nedum credi fas sit, quasi pueros primae teneritudinis, quos pisciculos vocabat, institueret, ut natanti sibi inter femina versarentur ac luderent lingua morsuque sensim adpetentes; atque etiam quasi infantes firmiores, necdum tamen lacte depulsos, inguini ceu papillae admoveret, pronior sane ad id genus libidinis et natura et aetate. Quare Parrasi quoque tabulam, in qua Meleagro Atalanta ore morigeratur, legatam sibi sub condicione, ut si argumento offenderetur decies pro ea sestertium acciperet, non modo praetulit, sed et in cubiculo dedicavit. Fertur etiam in sacrificando quondam captus facie ministri acerram praeferentis nequisse abstinere, quin paene vixdum re divina peracta ibidem statim seductum constupraret simulque fratrem eius tibicinem; atque utrique mox, quod mutuo flagitium exprobrarant, crura fregisse.

  Traduzione

Villa di Tiberio a Capri (ricostruzione)43 Nel suo ritiro di Capri pensò anche di installare un locale con posti a sedere per segrete oscenità; là gruppi di giovani fanciulle e di giovanotti corrotti raccolti da tutte le parti, e inventori di mostruosi accoppiamenti, che egli chiamava «spintri», riuniti in triplice catena, si prostituivano tra loro in sua presenza, per eccitare con questo spettacolo le sue voglie assopite. Adornò alcune camere situate in parti diverse con immagini e statuette che riproducevano i quadri e le sculture più lascive e vi aggiunse i libri di Elefantide, perché a nessuno nell’amplesso mancasse il modello della posa che gli ordinava di prendere. Ebbe anche l’idea di far disporre qua e là, nei boschi e nei giardini, ritratti consacrati a Venere e di collocare nelle grotte e nelle caverne giovani dell’uno e dell’altro sesso pronti ad offrirsi al piacere, in costume di silvani o di ninfe; così ormai tutti lo chiamavano apertamente «Caprineo», con un gioco di parole sul nome dell’isola.

44 Gli si attribuiscono turpitudini anche peggiori e tali che appena si ha il coraggio di descrivere o intendere e quasi si stenta a credere. Avrebbe abituato alcuni fanciulli di tenerissima età, che chiamava «piccoli pesciolini», a muoversi e giocare tra le sue cosce, mentre nuotava, perché lo eccitassero a poco a poco con la lingua e con i morsi; si dice anche che, come se si trattasse di un seno, desse da succhiare le parti naturali del suo corpo a fanciullini già più grandicelli, ma non ancora svezzati; il suo gusto e la sua età lo portavano sicuramente a questo genere di godimento. Così si spiega perché non solo apprezzò moltissimo, ma addirittura collocò nella sua camera da letto un quadro di Parrasio, raffigurante Atalanta vergognosamente compiacente nei confronti di Meleagro, che gli era stato lasciato con la riserva di un risarcimento di un milione di sesterzi nel caso il soggetto lo avesse disgustato. Si racconta anche che un giorno, mentre stava compiendo un sacrificio, affascinato dalla bellezza del servo che gli presentava il turibolo, non seppe dominarsi e, quasi senza attendere la fine della cerimonia, lo trascinò in disparte, sul luogo stesso, per abusare di lui e anche di suo fratello, che sonava il flauto. Si dice anche che più tardi fece loro spezzare le gambe perché si erano reciprocamente rimproverati il loro disonore.